Sta per finire la lunga attesa dei nuovi incentivi, per l’acquisto di auto meno inquinanti, previsti dal c.d. “Decreto Automotive” approvato dal Governo già a febbraio scorso: dopo i lunghi tempi di attuazione, fino al DPCM liquidato dal Presidente Draghi ad aprile, la verifica da parte della Corte dei Conti è risultata estremamente lunga (fino a maggio) e la pubblicazione definitiva sulla Gazzetta Ufficiale è prevista solo per oggi 16 maggio.

Dal giorno successivo alla sua pubblicazione, dunque da domani 17 maggio 2022, il DPCM avrà efficacia e pertanto saranno a tutti gli effetti validi i contratti di acquisto di nuovi veicoli, che prevedono il riconoscimento dei bonus contenuti nel decreto: ma i consumatori devono prestare comunque molta attenzione!

Manca ancora la pubblicazione delle indispensabili “f.a.q.”, che dovranno spiegare i dettagli della procedura di prenotazione e riconoscimento dell’incentivo; soprattutto, manca l’effettiva attivazione della piattaforma informatica per gli incentivi. Adempimenti attuativi ciò dovrebbero completarsi entro il prossimo 25 maggio, sotto la supervisione di Invitalia, delegata dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Si prevede quindi che tale data sarà ricordata come un vero e proprio “click day”, che vedrà i concessionari d’auto impegnati ad assicurarsi gli incentivi relativi ai contratti frattanto sottoscritti, con potenziali disagi per gli utenti della piattaforma: la disponibilità degli incentivi è infatti limitata all’esaurimento delle risorse, per cui ci sarà una vera e propria corsa per accaparrarsi la prenotazione.

Gli stanziamenti sono comunque ingenti: 650 milioni di euro per ciascun anno di validità della misura, dal 2022 al 2024, per un totale quindi di quasi due miliardi in tre anni.

Il provvedimento, va riconosciuto, offrirà finalmente un po’ di respiro al settore automotive, consentendo la ripresa degli acquisti da parte dei consumatori.

Tra pandemia e carenza di materie prime, a causa della crisi internazionale, ad aprile le vendite di veicoli hanno subito un crollo del 33% rispetto allo stesso mese del 2021: un dato ancor più allarmante se si fa il confronto con i livelli pre-covid, registrando in tal caso una riduzione addirittura del 44,4%. L’attesa stessa degli incentivi, poi, ha avuto un’influenza sicuramente molto negativa, riducendo ancora di più gli acquisti.

Il decreto prevede bonus per l’acquisto di auto, moto e quadricicli, anche in forma di locazione finanziaria (leasing), individuando tre fasce di veicoli in base alle emissioni di CO2:

  • elettrici, con emissioni comprese tra 0 a 20 grammi di CO2 per chilometro;
  • ibridi plug-in, le cui emissioni sono comprese tra 21 e 60 grammi di CO2 per chilometro;
  • infine tradizionali, con motori endotermici benzina o diesel, le cui emissioni devono comunque essere contenute tra i 61 ed i 135 grammi di CO2 per chilometro.

Per la prima fascia (elettrico) è previsto un bonus di 3.000 euro che sale a 5.000 in caso di rottamazione di un veicolo di classe inferiore all’Euro 5, applicabile comunque fino ad un costo massimo del nuovo veicolo pari a 35.000 euro esclusa i.v.a., i.p.t. e messa su strada.

Per la seconda (ibrido) il bonus base è di 2.000 euro, che diventa di 4.000 euro nel caso di rottamazione (sempre di veicolo di classe inferiore ad Euro 5). In questo caso il limite di costo massimo del nuovo veicolo è pari a 45.000 euro (sempre esclusi oneri).

La terza fascia (motori tradizionali) ha gli incentivi più bassi: un unico bonus di 2.000 euro con obbligo di rottamazione (di veicolo di classe inferiore ad Euro 5), applicabile su un acquisto di veicolo nuovo per l’importo massimo di 35.000 euro (oneri esclusi).

Di seguito una semplice tabella riepilogativa.

Il decreto incentiva anche l’acquisto di veicoli a due ruote e quadricicli. Per i mezzi totalmente elettrici è riconosciuto un con tributo pari al 30% del prezzo d’acquisto fino ad un massimo di 3.000 euro, che sale al 40% (fino ad un prezzo d’acquisto massimo di 4.000 euro) nel caso di rottamazione. Per i mezzi con motori tradizionali, è previsto un contributo del 40% fino ad prezzo massimo di acquisto di 2.500 euro se contestualmente viene rottamato un veicolo ed a condizione che sia praticato anche uno sconto dal venditore pari ad almeno il 5% del prezzo di acquisto.

Un aiuto è stato previsto anche in favore di piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi: per l’acquisto di veicoli commerciali totalmente elettrici ed a condizione che sia contestualmente rottamato un veicolo di classe inferiore ad Euro 4, viene riconosciuto un bonus da 4.000 fino a 14.000 euro a seconda del tipo di veicolo commerciale acquistato.

Due dati molto importanti da tenere  in considerazione sono che, per l’accesso ai bonus, le disposizioni prevedono che la consegna dei veicoli nuovi avvenga entro 180 giorni e, soprattutto, che la proprietà del veicolo acquistato resti invariata per almeno 12 mesi per le persone fisiche e 24 mesi per le imprese.

Si prevede, altresì, che il veicolo consegnato per la rottamazione sia intestato direttamente al soggetto beneficiario del bonus o ad un familiare convivente da almeno 12 mesi.

Il termine di consegna entro 180 giorni potrebbe rappresentare una criticità di non facile soluzione, considerando i ritardi accumulati dalle case automobilistiche a causa delle difficoltà a reperire le materie prime. Inoltre, il vincolo al mantenimento della proprietà può costituire un rischio nel caso di mancato rispetto: non è stato chiarito quali sarebbero le sanzioni nel caso di vendita avvenuta prima del termine né a chi spetterà (e con quali modalità) l’eventuale restituzione della somma pari allo sconto ricevuto, ove intervenga la decadenza del beneficio.

Una problematica, quest’ultima, da non sottovalutare, soprattutto da parte dei concessionari: compete a loro, infatti, applicare direttamente lo sconto al cliente, per un importo che solo successivamente verrà loro restituito sotto forma di credito d’imposta.

Insomma, i chiarimenti da parte delle competenti Autorità restano indispensabili ed urgenti.