Il canone RAI potrebbe aumentare nel 2023 a ben 300 euro: una notizia non confermata da fonti ufficiali, che desta allarme e preoccupazione.

Attualmente il servizio radiotelevisivo pubblico costa alle famiglie italiane 90 euro l’anno, ripartiti in 10 rate da 9 euro ciascuna, che vengono addebitate mensilmente tra gennaio ed ottobre, all’interno della bolletta per la fornitura di energia elettrica.

Così era stato previsto dalla legge di stabilità 2016, con lo scopo di ridurre l’enorme evasione: un effetto concretamente raggiunto, se si considera che con il precedente sistema dell’esazione diretta la raccolta generale sfiorava i 500 milioni annui, mentre con l’addebito in bolletta è più che triplicata, sfiorando 1,9 miliardi di euro.

Somme che, pervenendo prima di tutto allo Stato e solo successivamente ripartite alla RAI, incidono certamente sui capitoli di bilancio relativi alla comunicazioni: somme di cui, pertanto, lo Stato ha un irrinunciabile bisogno!

E da qui, probabilmente, i timori per gli aumenti.

L’Unione Europea ha infatti richiamato l’Italia ad eliminare dalla bolletta i c.d. “oneri impropri”, tra i quali appunto il canone RAI, che dal prossimo anno sarà quindi corrisposto con modalità differenti.

Il ritorno ad un’esazione diretta da parte della RAI è altamente improbabile, più verosimile appare l’inserimento nel modello 730. In ogni caso, il venir meno dello strumento esattivo per mezzo della rateizzazione sulla bolletta energetica comporterà un fisiologico aumento del rischio di evasione.

Un rischio per fronteggiare il quale è quasi certo l’aumento dell’importo ma che, verosimilmente, non potrà arrivare all’irragionevole cifra di 300 euro annui. Almeno così si spera…

Sul tema del prospettato aumento del canone RAI è intervenuto il Segretario Federale dell’UCI, Avv. Massimiliano Albanese, ospite di Annalisa Colavito nel corso della trasmissione “Cosa succede in città”, andata in onda il 12 maggio 2022 su RADIO CUSANO CAMPUS.

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